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L'uso passivo dei social media è legato alla solitudine: studio del Centro Comune di Ricerca
Non tutti i social media sono uguali. Uno studio del Centro Comune di Ricerca (JRC) rileva che il “come” i giovani europei utilizzano i social media, più che al “quanto tempo” trascorrono online, può essere associato alla solitudine.
Il consumo passivo dei social media sembra rafforzare il senso di disconnessione, secondo un documento politico del CCR che esamina il rapporto tra l'uso dei social media e la solitudine.
I social media sono diventati una parte ineludibile della vita quotidiana. Facilitano la connettività globale, consentendo agli individui di impegnarsi in conversazioni, collaborare e condividere pensieri, foto e idee. Hanno trasformato il modo in cui le persone formano relazioni e costruiscono comunità, libere da barriere geografiche e di altro tipo, e hanno permesso una comunicazione costante con amici e familiari, consentendo risposte immediate e interattive.
Tuttavia, per molti, soprattutto per gli utenti più giovani, i social media sembrano offrire un risultato più complesso. Le comunicazioni di persona sono diminuite in concomitanza con il drastico aumento del tempo trascorso online, il che ha portato molti a interrogarsi sul potenziale impatto dei social media sul benessere in generale e sulla solitudine in particolare.
Nel policy brief Loneliness and social media use in the European Union (Solitudine e uso dei social media nell'Unione Europea), il CCR fornisce la prima analisi a livello europeo dei modelli di utilizzo dei social media e dell'associazione tra uso intensivo dei social media e solitudine. I dati provengono dall'indagine sulla solitudine condotta dal CCR in tutta l'UE nel 2022 e rivelano che, per quanto riguarda la solitudine vissuta dai giovani europei, non sono tanto le ore trascorse sulle piattaforme sociali a contare di più, ma il come.
I risultati del CCR sono in linea con le precedenti ricerche in materia e sono particolarmente tempestivi, poiché il giorno della sua elezione, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato negli Orientamenti politici per il periodo 2024-2029 che sarà avviata “un'indagine a livello di UE sugli impatti più ampi dei social media sul benessere” dei giovani. Nel frattempo, il CCR continuerà a lavorare insieme alla Direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione, esplorando gli effetti delle abitudini degli adolescenti sui social media sul loro benessere, sulla salute mentale e sui risultati scolastici.